Una cospicua delegazione della SIS Roma si è recata stamane all’interno della casa circondariale “G. Stefanini” di Rebibbia, per il secondo incontro del progetto denominato “La pallanuoto incontra i detenuti”. Una mattinata trascorsa all’insegna della condivisione delle esperienze sportive e di vita, sia delle nostre atlete che delle detenute, in un reciproco ed interessantissimo scambio di pareri.
La nostra atleta Domitilla Picozzi ha raccontato la sua esperienza ai recenti mondiali di Budapest, dalla dura preparazione estiva fino all’emozione del debutto davanti ad un’arena gremita da migliaia di spettatori, solleticando l’attenzione delle detenute presenti che hanno voluto conoscere anche qualche retroscena dell’evento.
Ha preso poi la parola Loredana Sparano, raccontando la sua scelta di diventare portiere sin da piccola nonostante uno dei suoi primi allenatori avrebbe voluto impiegarla come centro boa.
Le detenute, molte delle quali madri di famiglia, hanno raccontato di come sia difficile gestire il rapporto con i propri figli a distanza. Dei racconti umanamente struggenti, che ci hanno fatto riflettere sulla durezza della vita in detenzione. Potevamo immaginarla vedendo i tanti documentari sulle carceri, ma sentire le testimonianze dal vivo è decisamente un’altra cosa.
Il direttore sportivo Giacomo Esposito ci racconta le emozioni della mattinata: “Siamo ritornati in carcere con molto piacere questa mattina, ed abbiamo trascorso una mattinata proficua con una dozzina di detenute che si sono dimostrate molto attente e molto propositive nel volersi confrontare con noi. Abbiamo cercato, come nello scorso incontro, di sensibilizzare le nostre interlocutrici sul fatto che lo sport ricopre un’importante funzione inclusiva nella società di oggi. Credo e crediamo fermamente che ogni individuo, terminato il proprio periodo di detenzione, debba avere un’occasione di rimettersi in gioco al pari di tutti gli altri.”
Sis Roma