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B M – Antares Latina, sconfitta amara

SERIE B Antares al Foro Italico

C.C. LAZIO WATERPOLO – ANTARES NUOTO LATINA 9 – 8 (4-2; 2-2; 2-1; 1-3)

Lazio Wp: D’Ascoli, Panecaldo 2, Sotgiu, Di Prospero, Giordano, Carosi, Pulvirenti 1, Martella, Di Cintio 2, Bernacchia 2, Casciotta 2, Coretti, Placidi. Tpv: Paolo Baiardini

Antares: De Rossi, Proietti, Balestrieri, Campana D., Zanutel 1, Tasciotti, Campana E. 1, Roani, Battistella 2, Zamperin 2, Bagnato, Grossi 1, Passaretta. Tpv: Mauro Gubitosa

Arbitro: Lepre
Superiorità: Lazio 4/7 +1 rigore segnato; Antares 3/7 +1 rigore segnato da Battistella.
Sequenza reti:3-0, 3-1, 4-1, 4-2, 6-2, 6-4, 8-4, 8-8, 9-8
Edcs 21:13 Campana D, Roani, Passaretta, tecnico Gubitosa tutti dell'Antares.

Nuova battuta di arresto nella sesta giornata del Campionato di Serie B Nazionale Girone 3 per l’Antares Nuoto Latina che nella piscina dei mosaici lascia l’intera posta in palio ai biancocelesti della Lazio Waterpolo. Una sconfitta di misura per 9 a 8 che lascia l’amaro in bocca ai ragazzi del Presidentissimo Alberico Davoli perché giunta al termine di una gara altalenante con i pontini che avevano raddrizzato il punteggio a 1’ circa dalla fine dell’incontro. A rovinare il tutto ci pensava l’arbitro sig. Lepre di Napoli il quale, con una delle sue originali interpretazioni, regalava a 44’’ dal termine (palla recuperata dall'Antares) un’espulsione a favore dei locali, sfruttata a dovere da quest’ultimi per il gol della vittoria.

La cronaca della partita vedeva un’Antares poco reattiva nella prima frazione, al contrario della Lazio che si portava avanti 3 a 0 sfruttando 2 contropiedi ed una superiorità numerica. Il primo quarto si chiudeva sul 4 a 2 per i padroni di casa, con gli atleti di coach Mauro Gubitosa maggiormente lucidi sotto porta con Roberto Grossi e Matteo Zamperin a ridurre il gap negli ultimi secondi del periodo. Già qui iniziava il campionario del direttore di gara, prodigo nel concedere espulsioni al centroboa capitolino e avarissimo nelle stesse situazioni nei confronti dello stesso Zamperin e di Emiliano Campana. In particolare il secondo, certamente non ultimo arrivato in quanto esperto e prolifico cannoniere di Serie B ed A2 veniva preso di mira dallo stesso Lepre come già accaduto nel match con il Tuscolano di tre settimane prima. A farne le spese era però Daniele Campana espulso, per una frase di troppo, dall’arbitro. Questi anche in seguito proseguiva con inopportune decisioni, o non decisioni, nel dirigere l’incontro ad personam. Nel frattempo il secondo tempo si apriva con la rappresentativa di Baiardini che allungava sul 6 a 2 sfruttando un penalty ed un uomo in più. Pronta la replica dei latinensi che accorciavano nuovamente sul -2 con Luca Zanutel e ancora Zamperin portandosi al cambio di campo sul 6-4. Il terzo quarto era di marca laziale che ben sfruttava le permissività concesse dal fischietto partenopeo all’estremo attaccante biancoceleste; mentre di contro innumerevoli ripartenze dell’Antares venivano abortite con le buone e con le cattive dagli avversari o dalle mancate sanzioni arbitrali. Nonostante tutto i rossoblù non mollavano e sotto per 8 a 4 riducevano le distanze, portandosi sull’8-5 in conclusione del terzo periodo con la splendida entrata di Riccardo Proietti. Nell’ultimo quarto bellissimo era il recupero dell’Antares che, contro tutte le avversità, effettuava una prodigiosa rimonta, con la doppietta in contropiede e su rigore di Battistella ed il gol con l'uomo in più di Emiliano Campana. Il tutto pur con i cartellini rossi nei confronti di Walter Roani, esasperato dell’ennesimo colpo proibito, del Tecnico Gubitosa, espulso a sua volta per proteste e del secondo portiere Roberto Passaretta. Come detto, una volta raggiunto il meritato pareggio la ciliegina sulla torta la metteva a 44” dal termine, neanche a dirlo il direttore di gara, fischiando un’espulsione senza precedenti ai danni dei rossoblù. L’episodio vedeva un contrasto con il pallone non nella disponibilità del giocatore in calottina bianca, l’atleta dell’Antares che andava a recuperare la sfera e l’avversario che a questo punto compiva il gesto di una vera e propria “ostruzione subacquea”. Niente da fare, fallo semplice fischiato tra l'incredulità di tutti dal sig. Lepre di Napoli e velocissima quasi contemporanea decisione di espulsione al giocatore dell'Antares che si era impossessato del pallone. La superiorità era magistralmente messo a segno dalla Lazio, che sia ben chiaro merita rispetto; non rubava nulla e nulla c'entra con quanto verificatosi in acqua. A fine match la rabbia della dirigenza latinense, che chiedeva conto delle clamorose topiche arbitrali per il danno subito oltre misura per il cammino del suo Campionato.

LA A.S.D. ANTARES NUOTO LATINA non cerca alibi per sé e i suoi atleti, sa' che deve lavorare ed allenarsi ancora di più soprattutto in una annata come questa, con la piscina di Latina chiusa. Ricorda che da sempre ha chiamato ad allenarsi con sé gli arbitri e continuerà a collaborare e chiamarli per la crescita e il dialogo con tutti. Ma se poi questi non rispondono alle chiamate, non accettano il dialogo e ti esibiscono subito il rosso alla minima frase del tipo "ma cos'era", se i commissari a fine partita si scusano e ammettono gli errori commessi a tuo danno e, se dopo aver studiato a video anche il modus operandi del direttore di gara ti ritrovi che questo cambia modo di fischiare e ti inficia il risultato ed il lavoro di una settimana (speriamo non di una stagione), con decisioni assurde, non puoi continuare a tacere. Le proteste e rimostranze sono la naturale conseguenza di chi sa di aver subito l'ennesimo torto. Non si deve arrivare a fine partita e sentire le scuse o ammissioni di errori a tuo carico quando oramai la frittata è fatta. Tutto avviene in buona fede ci mancherebbe, sappiamo bene la differenza tra dolo e colpa. Su quest'ultima situazione ben si riconoscono però negligenza, imprudenza e imperizia. Si possono continuare a dare i rossi e a fischiare male o a non fischiare affatto, lasciando che in acqua accada di tutto, e continuare a difendere il proprio operato e/o nascondere le lacune dietro una inevitabile sfilza di cartellini e squalifiche. Si può anche nascondere la testa sotto terra e continuare ad accelerare la crescita di arbitri, non ancora pronti, sulla pelle delle società' perché bisogna portate a casa la mission. Oppure si può fare un passo indietro, fare un bagno d'umiltà, ammettere che qualcuno non è pronto e va seguito e portare a lavorare duramente alcuni fischietti più bisognosi in settimana con le società e su ogni campo.

Non cerchiamo scuse, ma come matricola non vogliamo fare neanche la fine di "don falcuccio". Si vorrebbero vedere arbitri di livello ruotare per tutte le squadre, allenati e preparati, che fischino sempre allo stesso modo e sbaglino in eugual misura da una parte e dall'altra. Sappiamo bene che nessuno è infallibile ma perseverare (sempre in buona fede per carità) a senso unico è diabolico.

 

Ora testa e cuore a sabato al San Mauro di Napoli!