“Si …. ma che smaltita”, che tradotto per i non romani sarebbe: “si …. ma che fatica e che paura!”
Naturalmente collocando nel computo dei valori della vita nel giusto contesto lo sport e la pallanuoto, dove prima di tutto viene la salute, la famiglia ed il lavoro.
Trovarsi a fare i play out, non è una situazione piacevole, una appendice di campionato dopo mesi di lavoro, dove sai che ogni errore può essere fatale!
È vero, venivamo già da due anni di “prolungamento” di campionato, ma allora furono i play off, e sicuramente la differenza è notevole.
Torni indietro con il pensiero, vai a ripercorrere il passato a cercare dove e se hai commesso errori, un film che ti scorre davanti agli occhi, dalle scelte dei giocatori, al primo allenamento, alla preparazione, per poi ripercorrere le partite della regular season e trovi dove potevi far meglio, dove sei stato fortunato e viceversa, dove hai inciampato, dove ti hanno fatto lo sgambetto; fai i conti, tiri le somme, ma ormai è tardi …… devi ancora batterti per rimanere dove i sogni ti hanno condotto.
Ci troviamo a contenderci il sogno, la serie A2 con il Wasken Fanfulla del girone nord arrivato terzultimo, pertanto dobbiamo fare due gare fuori casa, cosa che ancor più ti fa arrovellare il pensiero.
Wasken Fanfulla, cerchi su YouTube, se ci sono filmati delle partite, contatti amici comuni per sapere qualcosa della squadra e ti ritorna alla mente quando eri bambino che nell’album Panini avevi la figurina del Fanfulla, ma ti serve a poco.
Primi contatti con la Dirigenza degli avversari: questo argomento merita un inciso ed un approfondimento. Le tre partite, sono state giocate con grande intensità agonistica, ma di una correttezza impeccabile, non usuale considerando la posta in palio; sicuramente merito prima dei ragazzi, degli arbitri e delle reciproche tifoserie, ma anche dall’approccio dato da parte della Dirigenza delle due squadre, dove vi è sempre stata, dal primo approccio telefonico, una grande disponibilità, professionalità, correttezza e comunione di intenti per trasformare il “duello” agonistico in un evento sportivo, che raccogliesse gli amanti della pallanuoto e dello sport intorno ad uno specchio d’acqua, dando vita a delle vere feste dello sport, sia a Lodi che a Roma.
Questo lo avrei scritto qualunque fosse stato l’esito del contendere.
Un vivo ringraziamento da parte della Roma 2007 Arvalia a tutta la Dirigenza del Wasken Fanfulla, in particolar modo al Sig. Vanazzi, ed alla correttezza della loro tifoseria; a loro e naturalmente agli Atleti, un augurio sincero perché abbiano in futuro grandi soddisfazioni agonistiche e di tornare al più presto in A2.
Lascio la cronaca della gara tre al pregevole commento pubblicato dal Wasken Fanfulla, per scrivere alcune considerazioni sulle tre partite.
Gara uno a Lodi, gioco contratto con i giocatori che si studiano l’un l’altro, partita con un altalenarsi di gol, che vede alla fine prevalere di uno gli ospiti, unica squadra ad aver vinto fuori casa sia nei play out che nei play off, di conseguenza grande euforia in tutto l’ambiente, smorzata dalle raccomandazioni alla calma del coach Bevilacqua, e dai senatori. Ma l’intento celato in ognuno era fare grande festa a gara due.
Gara due al Foro Italico, negli occhi di tutti scorrevano le immagini dei probabili festeggiamenti; poi ci si sono messi anche i “social network” che nei due giorni precedenti, in automatico, ti mandano i filmati e ti ricordano ciò che era successo il sei giugno 2015, dove festeggiammo il passaggio in A2, tutto ciò ad aumentare le mire festaiole. Invece, il ragazzi di Lodi sono scesi determinati a vendere cara la pelle, ed alla fine l’hanno spuntata meritatamente, lasciandoci con il grido strozzato in gola.
Dentro o fuori, gara tre, si torna a Lodi; la tensione si palpa su tutti, nessuno parla di vittoria, nella magnifica struttura dove abbiamo pranzato e trascorso le ore prima della partita, ognuno era seduto in disparte, lontano da tutti, con lo sguardo nel vuoto nella ricerca della concentrazione. Riunione tecnica, dove dopo le ultime raccomandazioni del mister prendono la parola i più grandi, quelli che hanno già il chiodo in mano per appenderci la calottina: parole dai toni bassi, ma incisive che entrano dalle orecchie passano per il cuore e poi su in testa ad attorcigliarti i neuroni, solo la calottina riuscirà a fermare i pensieri.
Si entra in acqua e subito ci si accorge che qualcosa è cambiato rispetto alla gara giocata in casa, siamo più determinati, commettiamo pochi sbagli o forse gli avversari hanno commesso il nostro stesso errore di euforia, non lo sapremo mai, di certo il risultato ci ha dato ragione e credo meritatamente.
Rimaniamo in serie A2, nel nostro sogno!
Ora è festa vera, i nostri tifosi si buttano in acqua per festeggiare con i loro beniamini; le calottine cambiano testa e vanno a coprire gli occhi dei più piccoli, con cui hanno girato per casa anche il giorno dopo, sono i loro trofei.
Con il senno di poi ed una visione masochistica, salvarti all’ultimo, quando ormai sei sul bordo del burrone ed hai le vertigini del precipizio, ti dà più euforia, ma sinceramente preferiamo non provarlo più!!!
Rimaniamo in A2: grazie a tutti dal primo all’ultimo, dal più grande al più piccolo; a chi si è sacrificato un anno intero, in acqua ed a casa, alle nostre famiglie, ai nostri sponsor, allo staff medico e soprattutto ai nostri tifosi che ci hanno seguito anche in trasferta, dei veri professionisti del tifo, di cui andiamo orgogliosi, sono stati fondamentali nel nostro cammino in questo anno avaro di soddisfazioni, il culmine della salvezza è dedicato a loro, specialmente ai più piccoli, che nei momenti di tensione riuscivano con le loro domande improbabili a strapparti un sorriso.
Salutiamo le squadre ed auguriamo una buona estate a tutte le compagini che abbiamo incontrato nel corso del campionato, con cui nella maggior parte dei casi abbiamo stretto una amicizia, nel segno del rispetto e dell’agonismo.
Un ultimo pensiero ai Ragazzi, ai nostri Atleti, chi rimarrà, chi andrà via, a tutti un grandissimo augurio per ogni bene ed ogni soddisfazione nello sport e soprattutto nella vita, nella speranza che l’anno trascorso nella e con la Roma 2007 Arvalia abbia lasciato in cuor loro quel qualcosa che possa aver contribuito a farli diventare ancor di più Uomini.
Forza Ragazzi!
Vincenzo Donati