Come lui nessuno mai. Almeno a queste latitudini. Lo splendido terzo posto conquistato ieri sera a Viterbo dall’Under 20 maschile del Bogliasco rappresenta per la formazione juniores del Golfo Paradiso e per il suo allenatore il quinto podio raggiunto in appena sei anni di connubio.
Un palmares straordinario che conta lo scudetto del 2017, il secondo posto dell’anno prima e altri tre bronzi a fare da cornice. In totale cinque medaglie in sei tentativi. Un record inimmaginabile che ha permesso al sodalizio levantino di entrare in pianta stabile nel gotha della pallanuoto giovanile italiana e al suo guru, Gimmi Guidaldi, di essere considerato uno degli allenatori emergenti più promettenti dell’intero movimento nazionale.
Ma il bronzo di Viterbo, salvo ripensamenti, rappresenterà anche il capolinea del binomio più vincente degli ultimi decenni: “Con la medaglia di ieri si è chiuso un cerchio – fa sapere Guidaldi – È giunto il momento per me di concludere questa esperienza e guardare oltre. In sei anni abbiamo ottenuto dei risultati clamorosi anche grazie ad un gruppo di ragazzi straordinari che desidero ringraziare uno per uno pur non potendoli nominare tutti. Ci tenevo a congedarmi con un ultimo importante alloro e nonostante le mille difficoltà incontrate siamo riusciti ancora una volta a centrare l’obiettivo”.
Successi prestigiosi e meritati quelli collezionati dall’allenatore romano, arrivati grazie all’incessante lavoro quotidiano e ad una passione smisurata per questo sport che Gimmi ha saputo trasmettere ai suoi giovani discepoli. Successi arrivati anche grazie alla vicinanza di persone a cui il giovane tecnico sente il dovere di dedicare un pensiero: “Voglio dedicare quest’ultima medaglia alla mia famiglia. E con questo termine non intendo indicare soltanto chi ha con me legami di parentela ma chi considero parte fondamentale ed insostituibile della mia vita. Mi riferisco a tutti coloro che in questi anni mi sono stati davvero vicino nei momenti difficili che ho dovuto attraversare, tra lutti, malattie e infortuni. A tutti loro va il mio grazie più profondo. Ma quest’ultimo successo spetta di diritto anche ad Alberto Caliogna, un ragazzo splendido a cui il destino ha negato l’opportunità di coronare il proprio sogno agonistico. Pur non giocando più con noi da due anni è sempre stato parte integrante di questo gruppo. E lo ha dimostrato ancora ieri con la sua presenza a Viterbo a fianco a tutti noi. Per lui io mi sono preso la briga di fargli consegnare dalla federazione il trofeo che aspetta a tutti i giocatori scesi vasca nel corso della stagione. Lui non ha potuto farlo fisicamente ma con lo spirito e la testa è come se avesse nuotato e lottato sempre con noi in ogni gara”.
Bogliasco 1951