Adesso che la classifica è stata rimessa a posto si può provare ad alzare l’asticella.
Dopo tre vittorie consecutive, quelle con cui si è aperto il girone di ritorno, le ragazze del Bogliasco Bene non sembrano avere alcuna intenzione di fermarsi. D’altra parte la graduatoria dice che in questo momento il secondo posto è distante appena tre lunghezze e il calendario mette sulla strada delle biancazzurre proprio l’attuale titolare della piazza d’onore, il Padova. L’impegno di domani in terra veneta tuttavia non sarà affatto semplice. Le tricampionesse d’Italia, seppur in calo rispetto alle ultime stagioni, restano una delle migliori formazioni nostrane. Le bogliaschine però promettono battaglia, forti di un ottimo momento di forma e degli ultimi due precedenti nella vasca del Plebiscito, chiusi con una vittoria biancazzurra nello scorso campionato ed un pareggio in Coppa Italia due mesi fa: “Veniamo da un periodo particolarmente favorevole e non abbiamo alcuna intenzione di interromperlo – assicura Pascalle Casey– Le tre vittorie consecutive ottenute con Rapallo, Roma e Messina sono il frutto del duro lavoro svolto in questi mesi. All’inizio forse abbiamo raccolto meno di quanto speravamo ma adesso siamo in crescita e pur riconoscendo la forza del Padova non vogliamo fermarci. Proveremo ad andare lì per ottenere il massimo, anche se ci vorrà una grande prova da parte nostra per riuscirci”.
Giunta a Bogliasco lo scorso settembre, Casey è stato l’unico innesto estivo in una squadra che del gioco di squadra e della continuità tecnica ha fatto la sua stella cometa. Varcare i confini della sua Australia per tuffarsi in un’avventura molto distante dal suo orizzonte non è stato semplice. Eppure l’ambientamento della capitana della nazionale universitaria delle Aussie è stato forse più rapido e facile del previsto. Anche grazie alla vicinanza di Jess Zimmerman, l’altra australiana di Bogliasco: “Il mio inserimento in squadra credo che non potesse essere migliore – ammette la 23enne di Sidney – aldilà di Jess, che è praticamente una sorella, qui ho trovato un gruppo davvero molto unito nel quale non ho faticato ad inserirmi dal punto di vista umano. Tutte le mie compagne mi hanno accolto come se fossi sempre stata una di loro. Piano piano sto inoltre entrando anche nei sistemi e negli ingranaggi di gioco che Mario Sinatra ci richiede. Ormai mi sento quasi bogliaschina”.
Oltre al piccolo borgo genovese, la prima esperienza estera di Casey le sta permettendo di conoscere da vicino la cultura e le bellezze di un Paese con pochi punti in comune rispetto a quello da cui proviene lei: “In Italia mi trovo davvero molto bene. E’ un Paese molto diverso dal mio ma ha davvero tanti aspetti bellissimi. Purtroppo gli impegni agonistici non mi danno molta possibilità di scoprirlo per quanto vorrei. Ma appena posso ne approfitto per cercare di conoscerlo il più a fondo possibile, provando a scavare un po’ nella gente, nella cultura e nel cibo che lo contraddistinguono. Insomma, anche se sono arrivata da poco, se fosse per me non me ne andrei mai da qui”.
Se questa non è una promessa d’amore eterna, poco ci manca…
Bogliasco 1951